Ciao Francesco, abbiamo seguito con grande attenzione questa tua avventura. Che emozione hai provato quando hai ricevuto la notizia?
Ho provato una grandissima emozione perchè sapevo che sarebbe stata un’esperienza unica. Non capita tutti i giorni di attirare l’attenzione di un club di serie A.
Come è stato girare tra i trofei e nelle sale di un club glorioso come la Sampdoria?
È stato davvero esaltante. Insieme al mio amico fraterno Piero Catapano giravamo tra trofei e foto storiche di una società che ha fatto la storia del calcio italiano e quasi non ci sembrava vero di essere lì insieme, come da sempre, insieme fin dai primi calci dati ad un pallone.
Sei riuscito a rimanere lucido quando hai indissato per la prima volta la divisa blucerchiata?
Nella fase “spogliatoio” una bella tremarella alle gambe l’ho avuta, ma una volta entrati in campo per il riscaldamento sono riuscito a concentrarmi non avvertendo minimamente la differenza tra l’essere in campo per il Real Taras o per la Sampdoria. Sono riuscito a restare concentrato sull’opportunità che mi è stata donata e non volevo assolutamente sprecarla.
Come ti hanno accolto a CasaSamp? E come pensi di esserti presentato in campo per partita ed allenamenti ai tecnici della Samp?
A casa Samp mi hanno accolto in un modo eccezionale, mi hanno fatto sentire importante e spero davvero di essermi presentato come un atleta serio ed anche come una persona degna di potersi meritare questa possibilità.
Se un giorno dovesse arrivare una proposta che ti porterebbe a giocare lontano da casa riusciresti ad accettarla?
Io sogno di giocare a calcio da sempre, e sono cosciente dei sacrifici che servono per una carriera del genere. Amo la mia famiglia ma di fronte ad una occasione del genere non ci penserei nemmeno per un istante.
Cosa ti aspetti al rientro tra i tuoi compagni del Real Taras?
Mi aspetto che siano emozionati quanto me. Li ho sentiti tutti vicini quando ero a Genova perchè in squadra siamo diventati come fratelli, e le gioie di uno sono di tutti così come condividiamo anche le notizie negative.
Domenica c’è una partita fondamentale per il campionato che state affrontando, sei pronto?
Mi verrebbe da dire che sono nato pronto! Certo stare fuori in una settimana così delicata per il Real Taras complica un po’ le cose ma avró tempo di recuperare le energie e per farmi trovare pronto per giocarmi una maglia da titolare domenica contro il Crispiano, forte del fatto che il grande entusiasmo che mi ha dato la Sampdoria dovró trasformarlo in energia da mettere a disposizione dei miei compagni di squadra.
Sappiamo che al Real Taras ti trovi benissimo, hai voglia di ringraziare qualcuno in particolare?
Vorrei ringraziare tutti, dal Presidente al Direttore, dal nuovo Allenatore a tutti i miei compagni di squadra, tutto lo Staff tecnico, il Preparatore Atletico ed anche quello dei Portieri perchè tutti, dal primo all’ultimo, cercano di spronarci in ogni modo a dare il meglio di noi stessi dentro e fuori dal campo. Il Real Taras è la mia seconda famiglia e sono pronto a tutto per vincere con questa squadra. Permettetemi anche di ringraziare Mamma e Papà, perchè non sono pochi i sacrifici che una famiglia umile come la nostra deve fare per poter continuare a coltivare il mio sogno e spero un giorno di poterli ripagare di tutto perchè non mi hanno mai fatto mancare la loro presenza in ogni momento.





