Real Taras: il bilancio di fine anno del Presidente Giuseppe Manfuso

Un anno importantissimo per il Real Taras quello che sta per terminare, come valuta il percorso della sua Scuola Calcio?

Il 2022 era un’annata che abbiamo fortemente voluto chiudere in bellezza rispetto agli obiettivi che ci eravamo prefissati a inizio stagione. Alla fine di ogni anno arriva sempre il momento dei bilanci e malgrado il momento difficile che stiamo passando viste le news che circolano sui social e tra gli addetti ai lavori in questi giorni relative alla mia Società, la mia personalissima valutazione di fine anno resta straordinariamente positiva. Se consideriamo la nascita del Real Taras nel 2019, appena 3 anni fa, aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati in così poco tempo lascia davvero poco da aggiungere.

Riconoscimento ufficiale di Scuola Calcio ed accesso alla fase Regionale del Campionato Giovanissimi, se lo aspettava?

Abbiamo lavorato sodo per raggiungere questi obiettivi e non solo. Dal giorno della fondazione del Real Taras abbiamo puntato sulla qualità dei tecnici, reclutandone diversi con regolare licenza FIGC. Abbiamo fin da subito cercato di creare un ambiente diverso rispetto alla massa che orbita attorno a questo meraviglioso Sport, mettendo a disposizione di tutti coloro che si sono avvicinati a noi un vero e proprio clima familiare costruendo un ambiente sano a disposizione di ragazzi e genitori, affinchè potessero trascorrere il tempo degli allenamenti in grande serenità e così è stato. Siamo nati insieme al Covid-19 eppure non ci siamo mai abbattuti. Barra dritta e motori al massimo oggi possiamo vantarci di aver raggiunto il riconoscimento ufficiale di Scuola Calcio dalla FIGC, avendo tutti i requisiti richiesti dalla Federazione, un numero esorbitante di bambini e ragazzi sui nostri campi di allenamento, tanto che siamo stati costretti a stoppare le iscrizioni per offrire qualità negli allenamenti e poi la straordinaria e meritata promozione dei nostri Giovanissimi alla fase Regionale del Campionato.

Un percorso iniziato appena un anno fa quello dei Giovanissimi.

Esatto. Appena nella scorsa stagione abbiamo deciso di osare introducendo la categoria under 15 al nostro percorso prestabilito. Avevamo messo in conto di fare un’annata di transizione per gettare le basi per questa stagione che volevamo vivere da protagonisti e così è stato. Abbiamo costruito una squadra straordinaria, ricca di elementi di spessore, senza dimenticare le prospettive per la prossima stagione iscrivendo ben due squadre al campionato Giovanissimi. Perchè non va dimenticato che la squadra B resta propedeutica alla formazione del gruppo titolare del futuro mentre la squadra A si avvia alla costituzione della categoria Allievi nella prossima stagione. Ero convinto che i nostri ragazzi potessero raggiungere la promozione dalla porta principale vincendo il girone provinciale ma così non è stato. Fortunatamente però ci siamo arrivati dalla porta di servizio vincendo la fase Play Off tra tutte le cinque seconde.

Le dimissioni di Vitale e Basile arrivano come un fulmine a ciel sereno?

In realtà no. Questo epilogo è il frutto di un tira e molla che andava avanti da questa estate. Sono consapevole di avere un carattere particolarmente determinato, ma sono abituato a pretendere da me stesso sempre la perfezione in tutto quello che faccio. Purtroppo succede anche nei grandi amori, quando si iniziano ad avere visioni diverse bisogna avere il coraggio di non trascinarla troppo per le lunghe, tentando magari di salvare il rapporto umano che alla fine resta la cosa più importante. Inutile nasconderlo, non ero particolarmente contento del gioco espresso dai nostri ragazzi rispetto al potenziale della squadra ed è arrivata questa separazione. In questi giorni si rincorrono numerose fake news sulle motivazioni che ci hanno portato a tutto questo che lasciano il tempo che trovano, io non avrò mai motivo di dire male nè di Vitale, nè di Basile e sono sicuro che lo stesso vale anche per loro perchè la mia stima nei loro confronti resta immutata.

E adesso? Cosa pensa di estrarre dal cilindro per non perdere terreno rispetto al passo spedito a cui ci ha abituato?

Onestamente, da sempre, ho fatto mia una massima di vita che mi ha sempre accompagnato in tutti i miei percorsi lavorativi: nessuno è indispensabile in questa vita. Quando muore il Papa lo sostituiscono in dieci minuti, io stesso quando dovrò lasciare il mio ruolo di Sindacalista verrò facilmente dimenticato. Così sarà per il cammino del Real Taras che non dovrà fermarsi. Nella mia mente ho già disegnato il futuro di questa società e probabilmente già martedì prossimo presenterò alla squadra il nuovo allenatore che li accompagnerà, insieme a me ed a tutti i collaboratori, nel percorso di prestigio che ci attende, con la stessa immutata ambizione che non è stata per nulla intaccata dalle notizie di questi giorni. Sarà una persona all’altezza del percorso che vogliamo portare avanti, che si integrerà alla perfezione con gli altri tecnici sposando il codice etico del Real Taras.

Paragonandosi alla serie A, a che tipo di Presidente pensa di ispirarsi?

Da buon tifoso milanista ho sempre ammirato il Berlusconi milanista. Mi piace essere parte delle nostre squadre, seguendole sempre da vicino compatibilmente con gli impegni di lavoro. Quello che però mi distingue da lui, a parte il conto in banca, è che le formazioni non le ho mai fatte io, ho sempre dato carta bianca a Direttore e Tecnici, ma in futuro… chissà…

Cosa si aspetta dalla fase regionale?

Mi aspetto che il Real Taras onori l’impegno e ben figuri. Abbiamo una squadra che può dire la propria su ogni campo. Io sono fermamente convinto che i nostri ragazzi debbano avere una propria identità di gioco senza snaturarsi per paura dell’avversario, sono gli altri che devono preoccuparsi di noi e non il contrario perchè da matricola quale siamo non abbiamo davvero nulla da perdere.

Dieci campionati FIGC, dai piccoli amici ai Giovanissimi, soddisfatto?

Sono soddisfatto della partecipazione a tutte le partite di ben dieci campionati con grande organizzazione, educazione e sempre all’insegna dei dettami FIGC che prevedono l’utilizzo di tutti i ragazzi a disposizione nelle varie categorie. Fino alla categoria Esordienti non ci è mai importato il risultato e lo abbiamo dimostrato in ogni campo, ma al contrario siamo stati sempre molto attenti affinchè ogni nostro tesserato potesse lasciare il campo col sorriso per essersi divertito a giocare a calcio. Lo spirito del Real Taras resterà questo anche nel futuro nonostante l’inevitabile riassetto societario.

Cosa augura ai suoi ragazzi?

Dici bene, ai miei ragazzi. Sono un Presidente passionale e considero figli miei dal più piccolo della propedeutica al più grande dei giovanissimi. Se amano davvero il calcio quanto me, non posso far altro che augurargli di sfruttare me ed il mio Staff a più non posso e di coltivare sempre il proprio sogno di diventare calciatori. Magari per statistica nessuno di loro ci riuscirà, forse solo una piccola percentuale, ma i sogni sono l’unica cosa gratuita che ci hanno lasciato, non si sa mai… Vorrei concludere ringraziando ognuno dei componenti del Real Taras, da chi lavora sui campi a chi dietro le quinte, perchè senza di loro non saremmo mai arrivati ad essere una matricola tra le grandi del nostro territorio.

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